Coop.
Sul principale social forum
circola da un po’ un video con correlati articoli, articoletti e commenti, nel
quale un signore (tale Max Bugani che non conosco e saluto cordialmente) ha sul
tavolo di cucina diversi prodotti a marchio Coop.
Canticchiando un famoso
jingle della cooperativa controllante un grande numero di supermercati in
Italia, il nostro ci mostra una applicazione che la società Coop ha reso
disponibile a tutti: mediante tale app è possibile conoscere la provenienza di
tutte le materie prime presenti in ognuno dei prodotti marchiati Coop. Sono
quei prodotti in vendita nei supermercati della catena che vengono
commercializzati con etichetta Coop (la pasta Coop, le merendine Coop, i
pomodori sottolio Coop e via dicendo).
pubblicità anni '80 della Coop
Funziona così.
Tu inserisci il codice a barre del prodotto e dal telefono o dal computer vieni a sapere che, per esempio, i pomodori conservati in olio sono italiani ma l’olio di girasole che li mantiene viene da altrove o che le farine utilizzate per la pasta secca non sono italiane (o non necessariamente) ma possono provenire dalla Bulgaria o da fuori Europa.
Tu inserisci il codice a barre del prodotto e dal telefono o dal computer vieni a sapere che, per esempio, i pomodori conservati in olio sono italiani ma l’olio di girasole che li mantiene viene da altrove o che le farine utilizzate per la pasta secca non sono italiane (o non necessariamente) ma possono provenire dalla Bulgaria o da fuori Europa.
Il servizio, utile e ben
fatto, allude ad una mancata italianità dei prodotti e lascia che affiorino un
paio di dubbi in chi lo vede (sempre partendo dalla pubblicità che dice “La
Coop sei tu”).
Il primo dubbio è che la
Coop sia una Gigantesca Mostruosa Multinazionale e che non faccia lavorare i
nostri compatrioti ma invece muova Economie Globali.
Il secondo dubbio è che i
prodotti marchiati Coop non siano italiani e quindi che potrebbero essere non
genuini (se non artefatti).
Da questi dubbi “primari”
vari commentatori fanno discendere, con toni più o meno velati, preoccupati,
scandalizzati, accesi, altri dubbi “derivati” (causa certa/ effetti
presumibili):
chissà che non ci prendano in giro,
che non ci truffino,
che
sfruttino lavoratori stranieri non tutelati,
che facciano profitti illeciti.
Ovviamente capita che i
commenti si schierino (non sempre) tra Guelfi e Ghibellini, seguaci dello slow
food e del KmZero, anticomunisti, teorici dell’ “è-tutto-un-magna-magna”,
increduli, creduloni, peplessi etc. etc. etc.
Premettendo
che non sono un Socio della Coop,
che per lavoro mi occupo (tra le altre cose) di revisioni di società cooperative essendone abilitato,
che reputo superficiali e gratuitamente allusivi sia l’origine del dibattito che parte dello stesso,
vorrei contribuire con alcuni spunti di chiarezza e di pacata riflessione.
che non sono un Socio della Coop,
che per lavoro mi occupo (tra le altre cose) di revisioni di società cooperative essendone abilitato,
che reputo superficiali e gratuitamente allusivi sia l’origine del dibattito che parte dello stesso,
vorrei contribuire con alcuni spunti di chiarezza e di pacata riflessione.