Una ricetta,
come la dava la nonna
In altro post quando il nostro limone (ahinoi andato) ci regalava preziosi enormi frutti ricchi di profumo e spessore,
avevo scritto la ricetta della torta dipane con vino e ciliegie.
Il pane
avanza, abbastanza spesso, vuoi per errori di valutazione, vuoi per cambio di
programma.
Il pane non
si butta.
Più
frequentemente lo lascio seccare per farne una buona grana per le mie “ricette
con la mollica”.
Oggi invece
ho rispolverato una ricetta di riuso di casa.
Perché una
ricetta, come la dava la nonna, perché non ho dosi da indicare, il q.b. detta
il risultato.
A volte il cibo va osservato, bisogna guardare come reagisce.
Metto a bagno il pane.
Quanto latte serve?
Quanto basta ad ammorbidirlo e renderlo lavorabile con la
forchetta o le mani…ma l’impasto non
deve essere troppo liquido.
Aggiungo
cannella, tanta, a piacere, a gusto.
Mescolo fino
a fare impasto.
Intanto ho
preso delle mele rimaste lì un po’, in questo caso tre, le ho sbucciate,
affettate, irrorate con qualche goccia di limone per non farle scurire, e
condite con due o tre cucchiai di zucchero.
All’impasto
aggiungo uvette (q.b, sempre a gusto, nel mio gusto tante) e aggiusto, assaggiando, lo zucchero.
Metto la
metà delle mele nell’impasto.
Una volta reso più omogeneo possibile, lo metto in una teglia da forno con il bordo abbastanza alto.
Scegliete la forma che contenga l’impasto ma lasci uno
spessore di almeno 4 cm.
Ho aggiunto
all’impasto anche un goccio di latte in cui ho sciolto mezza busta di lievito.
Dispongo in
superficie le mele, spingendole leggermente nell’impasto perché abbiamo
l’umidità sufficiente a cuocersi, spolverizzo ancora con cannella e zucchero, inforno.
180° circa
un’ora di cottura.
Lo stecco
deve uscire umido, ma non asciutto.
Il tempo di
cottura è in relazione a tutti i quanto basta.
Aspetto i
vostri risultati.
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