Complice una pescheria piuttosto cara, ma eccellente, sulla strada del ritorno dal lavoro, siamo tornati a casa con quattro belle fette di tonno, freschissime e succulente.
Il Tonno, pescato nel medio
Tirreno, era lì in pescheria che ci chiamava all’acquisto.
Abbiamo rimuginato su tante
ricette poi, pensando ad una melanzana nel frigo, al cuore e all’umore che
pensa tanto alla Sicilia, abbiamo deciso di fare così.
La melanzana, fritta a dadini,
è diventato il contorno dei tranci che, scottati nella padella appena unti, salati
e pepati, sono stati serviti con un battuto freddo di olive nere, capperi (di
Pantelleria per davvero), pomodorini saporiti e tanta tanta menta tagliata
con la mezzaluna.
Sull’abbinamento con il vino abbiamo pensato ad un bianco fermo con una gradazione che reggesse il passo di un piatto di pesce dal sapore intenso e abbiamo provato un Bianchello del Metauro, Superiore del 2019, biologico.
Ne siamo stati contentissimi.
I vini
Bio, se veri e se buoni, hanno una marcia in più: il Bianchello Tenuta Campioli
dell’Azienda Fiorini, con i suoi tredici gradi è stato un amico al servizio del
piatto. Senza sopraffazione tra cibo e bevanda si sono fatti compagnia
esaltandosi a vicenda.
Quasi mai mi permetto di parlare di vini perché non ho patenti e parole adeguate per farlo e preferisco lasciare link utili.
Potete partire da questo per
saperne di più.
Semplicità ed esaltazione del
sapore.
Una cena veramente eccellente:
il ristorante di casa funziona bene.
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