"edit" 2016
Invio nuovamente un caldissimo "consiglio per gli acquisti" di un libro che, fin da quando lo ho letto nel 2014 trovavo - e trovo - fondamentale per capire la Siria e Aleppo. Se preferite (oggi) quel che resta di Aleppo. Nel mio Blog parlo anche di libri e anche di questioni sociali e questo post era, è e sarà sempre un post importante per me. dovrebbe esserlo stato, esserlo, per chiunque. Ma poi - per dire - "è solo un libro". Fate buone letture.
La guerra dentro
Invio nuovamente un caldissimo "consiglio per gli acquisti" di un libro che, fin da quando lo ho letto nel 2014 trovavo - e trovo - fondamentale per capire la Siria e Aleppo. Se preferite (oggi) quel che resta di Aleppo. Nel mio Blog parlo anche di libri e anche di questioni sociali e questo post era, è e sarà sempre un post importante per me. dovrebbe esserlo stato, esserlo, per chiunque. Ma poi - per dire - "è solo un libro". Fate buone letture.
La guerra dentro
Francesca Borri
BOMPIANI
Anno di pubblicazione 2014
ISBN 978-88-452-76941
L’autrice Francesca Borri,
nata nel 1980 ha lavorato in Medio Oriente come specialista in diritti
umani. Nel febbraio 2012 ha deciso di
raccontare la guerra in Siria, stando ad Aleppo per parecchi mesi, come
reporter freelance. Malpagata, non protetta, poco ascoltata.
«BOMBARDAVANO TUTTO, E IO ERO LI’ IN UN ANGOLO CON QUEST’ARIA
– CHE ALTRA ARIA PUOI AVERE SE FORSE TRA UN MINUTO MUORI? – E JONATHAN MI
SQUADRA E MI FA: “QUESTO NON E’ UN POSTO PER DONNE”. A UNO COSI’ MA CHE VUOI
DIGLI? “IDIOTA: QUESTO NON E’ UN POSTO PER NESSUNO” »
Questo libro è più vero di quanto
la maggior parte di noi sappia, o presuma di sapere, sulla guerra, sulla Siria
e sui siriani. Racconta l’orrore meglio di troppi saggi scritti da politologi
ed esperti che non hanno mai visto con i loro occhi.
Questo libro può essere i
nostri occhi e il nostro cuore che si aprono, ma l’avvertenza è d’obbligo: dopo
averlo letto non si possono più chiudere. Non si può fare come se non l’avessimo
letto e non basta ammirare il coraggio di chi lo ha scritto.
E’ un libro importante, che credo
possa essere una testimonianza essenziale se si vuole (provare a) comprendere
veramente la guerra in Siria, se si ha voglia di avere coraggio e aprire gli
occhi sul medio oriente, su Aleppo, su Assad. Se si ha il coraggio di guardare
oltre le foto che impietosiscono, l’informazione che non informa più oltre il
pressapochismo e il sensazionalismo dei titoli a effetto, i luoghi comuni che
fanno comodo al mondo che ci sovrasta e ci manipola e – in fondo – anche a noi.
È uno sguardo partecipato e attento
sulla guerra e sulle guerre, sulla verità separata dalle convenienze, sull’informazione
che ci viene propinata e sulla formazione della nostra coscienza di esseri
umani.
Un accorato e accurato parziale
squarcio di verità come un sasso in uno stagno paludoso dove la verità non ci
interessa più perché ci sentiamo rassicurati, progressisti e dalla parte del
giusto, per molto meno.
Un libro che si colloca tra “Se
questo è un uomo” e “Trilogia della città di K”. Un libro che non scende a
compromessi. Mai.
Il 21 agosto 201 3 un attacco chimico alla periferia di Damasco ricorda
al mondo l'esistenza della guerra in Siria, già in corso da due anni.
L'intervento occidentale sembra imminente, decine di giornalisti accorrono alla
frontiera per poi sparire delusi quando Obama decide di non bombardare.
Lasciano dietro di sé 1 26.000 vittime accertate, 200.000 stimate, e oltre metà
della popolazione sfollata o rifugiata nei paesi vicini: secondo le Nazioni
Unite, la peggiore crisi umanitaria dai tempi della seconda guerra mondiale.
Francesca Borri copre per mesi la battaglia di Aleppo da reporter freelance e
capisce presto di trovarsi su un duplice fronte: quello di una guerra senza
regole, dove non esiste alcuna distinzione tra civili e combattenti, ma anche
il fronte quotidiano dei rapporti con i caporedattori e gli altri giornalisti,
in cui dominano cinismo, competizione, superficialità. Un viaggio nella guerra,
ma anche nei meccanismi a noi nascosti con cui viene costruito, e spesso
distorto, il suo racconto. Un viaggio che investe come un colpo di mortaio
tutto quello in cui crediamo, il lavoro, l'amicizia, le ambizioni, e ci
costringe a non sprecare più niente della bellezza della vita.
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