legittimo
[le-gìt-ti-mo] agg.
1 Che è conforme alla legge, che ha
le qualità richieste dalla legge: autorità
l.;restituire qlco. al l. proprietario || sovrano
l., colui al quale spetta il regno per diritto
riconosciuto | figlio
l., in passato, quello nato da genitori regolarmente sposati
| l.
difesa, reazione violenta di difesa, consentita dalla
legge in particolari circostanze: uccidere
per l. difesa | erede,
successore l., che è tale per legge |interesse
l., tasso di interesse fissato o consentito dalla legge
2 estens. Lecito, giusto, giustificato: desiderio l.
• avv. legittimamente 1. Nel rispetto della legge 2. In conformità alla
convenienza, alla ragione
• sec. XIV
Legittimo, consentito, opportuno,
lecito, riconosciuto: non necessariamente piacevole.
Non tutto ciò che è lecito e
che viene fatto mi deve piacere per forza.
Se fai una cosa che a me non piace,
nel pieno diritto di farla; se non fai qualcosa che io vorrei fortemente tu
facessi, nel pieno diritto, sacrosanto, di non farla; se il tuo comportamento
lecito non corrisponde a quel che da te mi aspetterei; io non sono contento.
Legittimo, consentito, non
importa se opportuno, è il mio diritto a non condividere le tue scelte (o le
tue non scelte).
Mi ritengo libero di non
condividerti, di averti in antipatia, di sentirmi ferito dalle tua parole
quanto dai tuoi silenzi; dalle tue azioni come dalle tue omissioni.
Sono libero di farmi rodere
e di grattarmi fino a scorticarmi la pelle come sono legittimato a non doverti
spiegare nulla visto che non mi è consentito pretendere spiegazioni.
A meno che non fossimo
amici.
Lì non ci dovrebbero essere
asticelle e la memoria dovrebbe essere limpida e condivisa.
Perché nel momento in cui
quel che facciamo è legittimo e in base a questo non dobbiamo spiegazioni il
dialogo si azzera.
La legittimità, un diritto,
non è un valore.
Ormai essere onesti, per
esempio, lo si confonde con l’essere buoni e giusti.
Onestamente e legittimamente
si sbaglia.
Vorrei essere disonesto,
illegittimo, sporco ma non sbagliare un colpo al luna park.
“è troppo tempo, amore,
che noi giochiamo a scacchi:
mi dicono che stai vincendo
e ridono da matti.
Però Giovanna è stata la migliore:
faceva dei giochetti da impazzire.
E non c’è niente da capire”.
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