C’è una zona del Paese che non mi appartiene per storia
personale e consuetudine ma che da alcuni anni frequento e apprezzo sempre di
più. È quel che di bello ancora ci regala l’Italia, piena di straordinarie
suggestioni, di differenze, di storia e di storie, di panorami, borghi, odori e
sapori.
Parlo del riminese o, meglio, di quel pezzo della Provincia
di Rimini che resta attaccato al Montefeltro, alla storia medioevale e
rinascimentale dei Malatesta e dalle colline della Valconca si distende al mare
di Misano, Cattolica e Gabicce.
Da un po’, nel social forum per eccellenza, provo a tesserne
le lodi condividendo qualche evento estivo o qualche fotografia senza riuscire
a trasmettere l’entusiasmo crescente che mi sta legando a questo territorio.
Da Saludecio, il paese dei murales che mi fa magnificamente
da cuccia, in mezzora puoi essere a Rimini, come a Pesaro o a Urbino e in una
ventina di minuti sulla spiaggia.
Volendo camminare meno c’è uno straordinario tessuto di
borghi che vale la pena vedere e che, a loro volta, sono disseminati anche da
eccellenze alimentari, gastronomiche ed enologiche per cui quando torno a Roma
ho sempre il bagaglio pieno di vini, di formaggi, di salumi.
Parlo di Mondaino, di Montefiore Conca, di Montegridolfo, di
San Giovanni in Marignano.
Con tutta quella calma e prendendo il tempo che serve penso
che ne parlerò da questo blog.
Intanto si può iniziare ad annusare in giro partendo da
questo link qui sotto.
Mi riprometto di parlare di Sangiovese, di formaggi di
fossa, di mora romagnola, di enoteche e fornai anarchici, di cantine e di slow
food.
Mentre ragiono e scrivo di tutto questo, comunque, sono qui
in vacanza.
e da qui vi auguro una buona estate.
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