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Non faccio altro che girare quanto scrive Filippo Buccella, presidente della Associazione.
Vi chiedo di leggere con attenzione.
http://parentproject.org/italia/
http://www.facebook.com/ext/share.php?sid=230557330647&h=JjLiZ&u=615gr&ref=nf
le cose ci sono, sono lì a rispondere ai nostri sguardi più o meno sicuri, alle domande che non facciamo e nemmeno sappiamo, a salvarci e a condannarci: sempre e pur tuttavia solo cose. Sarebbero chiare se noi non fossimo così confusi. Non sono le cose a comandare ma l'atteggiamento che abbiamo noi di fronte ad esse. Come ci poniamo, come scegliamo se parlare o meno e cosa dire e cosa tenere per noi e non condividere. Cosa lasciare andare.
dopo le frasi sulla televisione ecco quelle sul teatro.
alcune.
Teatro significa vivere sul serio quello che gli altri, nella vita, recitano male.
Eduardo De Filippo
Quando mi viene chiesto qual è il più grande segreto del successo di un attore, rispondo: la sincerità.
Una volta che puoi fingerla, puoi ottenere tutto.
L. Olivier
Anche dormire è una forma di critica, specialmente a teatro.
G. B. Shaw
Segno dei tempi, perlomeno strani, i negozi non si contentano più di enunciare quanto vendono – men che meno gli artigiani – e ammiccano.
Non so se la malizia è in loro o, piuttosto (probabilmente) in me. Non so se la mia è malizia pura o indotta.
Fatto sta ed è che non basta raccontare l’attività che si svolge nell’esercizio commerciale ma – da un po’ di tempo in qua – si sente il bisogno di stimolare la fantasia del potenziale cliente con l’aggiuntina di “…e non solo”.
Ci troviamo quindi con “pizza e non solo”, “non solo orli”, “lavanderia, ma non solo”, “Taglio …e non solo”, “bar, paninoteca e non solo”. Va bene quasi tutto e aguzzare l’ingegno è lecito.
Se nel piccolo esercizio sartoriale si posson trovare due prosperose leopardate il tema “non soltanto orli” diverte e solletica; quando poi arriviamo al “massaggi e non solo” o “pizza e non solo…anche a domicilio” siamo al puro divertimento e ciascuno ci metta quello che vuole.
Mi sento autorizzato a fantasticare.
E invitando anche voi al divertimento sugli equivoci che potrebbero generarsi (a pensar male) ma pronto a scommettere sulla castità e probità delle leopardate e procacissime sarte (…e non solo?) vi lascio con una chicca che non c’entra nulla ma offre il livello di insanità pubblicitaria.
Ho comperato della carta igienica al mercato rionale.
Riporto, senza citar la marca, la mitica pubblicità stampigliata sulla confezione da sei rotoli.
“è una confezione de 6 maxi rotoli di convenienza in purissima ovatta di cellulosa, doppio velo particolarmente curata e più adatta alle esigenze moderne”.
Ok.
Rifletto un momento (il luogo si presta).
“è una confezione de 6 maxi rotoli (bene. Sono lunghi) di convenienza (ok: sono rotoli grandi) in purissima ovatta di cellulosa, doppio velo (ci sono singoli, doppi, tripli, aromatizzati alla camomilla) particolarmente curata (curata?) e più adatta alle esigenze moderne (adatta…alle esigenze …MODERNE????). Rinuncio a dare una risposta a quali possano essere le nuove esigenze poste dalla modernità in materia specifica di nettar terga”.
Ai posteri (pardon: ai posteriori!) l’ardua sentenza.