marco valenti scrive

marco valenti scrive

22 marzo 2013

Sarà 'ché è primavera


Vi assicuro che non c’entra nulla la Pasqua che si avvicina né una istintiva forte empatia con il nuovo Pontefice.
Vi garantisco che non è un rigurgito buonista.
Tuttavia ci sono alcune cose che mi sento di dire con convinzione.
 Forse è il momento migliore per farlo.

Rispettate chi non

17 marzo 2013

Il discorso di insediamento della Presidente Laura Boldrini


Care deputate e cari deputati, permettetemi di esprimere il mio più sentito ringraziamento per l’alto onore e responsabilità che comporta il compito di presiedere i lavori di questa assemblea.
Vorrei innanzitutto rivolgere il saluto rispettoso e riconoscente di tutta l’assemblea e mio personale al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che è custode rigoroso dell’unità del Paese e dei valori della costituzione repubblicana.
Vorrei inoltre inviare un saluto cordiale al Presidente dalla Corte costituzionale e al Presidente del consiglio.
Faccio a tutti voi i miei auguri di buon lavoro, soprattutto ai più giovani, a chi siede per la prima volta in quest’aula. Sono sicura che in un momento così difficile per il nostro paese, insieme, insieme riusciremo ad affrontare l’impegno straordinario di rappresentare nel migliore dei modi le istituzioni repubblicane.
Vorrei rivolgere inoltre un cordiale saluto a chi mi ha preceduto, al presidente Gianfranco Fini che ha svolto con responsabilità la sua funzione costituzionale.
Arrivo a questo incarico dopo aver trascorso tanti anni a difendere e rappresentare i diritti degli ultimi in Italia come in molte periferie del mondo. E’ un’esperienza che mi accompagnerà sempre e che da oggi metto al servizio di questa Camera. Farò in modo che questa istituzione sia anche il luogo di cittadinanza di chi ha più bisogno.
Il mio pensiero va a chi ha perduto certezze e speranze. Dovremmo impegnarci tutti a restituire  piena dignità a ogni diritto. Dovremo ingaggiare una battaglia vera contro la povertà, e non contro i poveri. In questa aula sono stati scritti i diritti universali della nostra Costituzione, la più bella del mondo. La responsabilità di questa istituzione si misura anche nella capacità di saperli rappresentare e garantire uno a uno.
Quest’Aula dovrà ascoltare la sofferenza sociale. Di una generazione cha ha smarrito se stessa, prigioniera della precarietà, costretta spesso a portare i propri talenti lontano dall’Italia.
Dovremo farci carico dell’umiliazione delle donne che subiscono violenza travestita da amore. Ed è un impegno che fin dal primo giorno affidiamo alla responsabilità della politica e del Parlamento.
Dovremo stare accanto a chi è caduto senza trovare la forza o l’aiuto per rialzarsi, ai tanti detenuti che oggi vivono in una condizione disumana e degradante come ha autorevolmente denunziato la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo.
Dovremo dare strumenti a chi ha perso il lavoro o non lo ha mai trovato, a chi rischia di smarrire perfino l’ultimo sollievo della cassa integrazione, ai cosiddetti esodati, che nessuno di noi ha dimenticato.
Ai tanti imprenditori che costituiscono una risorsa essenziale per l’economia italiana e che oggi sono schiacciati dal peso della crisi, alle vittime del terremoto e a chi subisce ogni giorno gli effetti della scarsa cura del nostro territorio.
Dovremo impegnarci per restituire fiducia a quei pensionati che hanno lavorato tutta la vita e che oggi non riescono ad andare avanti.
Dovremo imparare a capire il mondo con lo sguardo aperto di chi arriva da lontano, con l’intensità e lo stupore di un bambino, con la ricchezza interiore inesplorata di un disabile.
In Parlamento sono stati scritti questi diritti, ma sono stati costruiti fuori da qui, liberando l’Italia e gli italiani dal fascismo.
Ricordiamo il sacrificio di chi è morto per le istituzioni e per questa democrazia. Anche con questo spirito siamo idealmente vicini a chi oggi a Firenze, assieme a Luigi Ciotti, ricorda tutti i morti per mano mafiosa. Al loro sacrificio ciascuno di noi e questo Paese devono molto.
E molto, molto dobbiamo anche al sacrificio di Aldo Moro e della sua scorta che ricordiamo con commozione oggi nel giorno in cui cade l’anniversario del loro assassinio.

Questo è un Parlamento largamente rinnovato. 
Scrolliamoci di dosso ogni indugio, nel dare piena dignità alla nostra istituzione che saprà riprendersi la centralità e la responsabilità del proprio ruolo. Facciamo di questa Camera la casa della buona politica. Rendiamo il Parlamento e Il nostro lavoro trasparenti, anche in una scelta di sobrietà che dobbiamo agli italiani.
Sarò la presidente di tutti, a partire da chi non mi ha votato, mi impegnerò perché la mia funzione sia luogo di garanzia per ciascuno di voi e per tutto il Paese.
L’Italia fa parte del nucleo dei fondatori del processo di integrazione europea, dovremo impegnarci ad avvicinare i cittadini italiani a questa sfida, a un progetto che sappia recuperare per intero la visione e la missione che furono pensate, con lungimiranza, da Altiero Spinelli.
Lavoriamo perché l’Europa torni ad essere un grande sogno, un crocevia di popoli e di culture, un approdo certo per i diritti delle persone, un luogo della libertà, della fraternità e della pace.
Anche i protagonisti della vita spirituale religiosa ci spronano ad osare di più: per questo abbiamo accolto con gioia i gesti e le parole del nuovo pontefice, venuto emblematicamente “dalla fine del mondo”. 
A papa Francesco il saluto carico di speranze di tutti noi.
Consentitemi un saluto anche alle istituzioni internazionali, alle associazioni e alle organizzazioni delle Nazioni Unite in cui ho lavorato per 24 anni e  permettetemi – visto che questo è stato fino ad oggi il mio impegno – un pensiero per i molti, troppi morti senza nome che il nostro Mediterraneo custodisce. Un mare che dovrà sempre più diventare un ponte verso altri luoghi, altre culture, altre religioni.
Sento forte l’alto richiamo del Presidente della Repubblica sull’unità del Paese, un richiamo che questa aula è chiamata a raccogliere con pienezza e con convinzione.
La politica deve tornare ad essere una speranza, un servizio, una passione.
Stiamo iniziando un viaggio, oggi iniziamo un viaggio. Cercherò di portare assieme a ciascuno di voi, con cura e umiltà, la richiesta di cambiamento che alla politica oggi rivolgono tutti gli italiani, soprattutto in nostri figli. Grazie.

Laura Boldrini
(Presidente della Camera dei Deputati)

12 marzo 2013

cacchione maroso!



Cacchione maroso!

Le vineria naturale ORGANIC%L è a un passo da casa e le loro gentilezza, disponibilità e competenza sono garanzie che mi aiutano a bere bene e mi stimolano a continuare a raccontare qui, su questo blog, alimentando la tag “bere con un senso” e a parlare di Vini, di Ricette e di godimento e civiltà.

La premessa è d’obbligo.



Si ragionava di una confezione di aringa e di un’altra con un trancio di salmone affumicato al naturale; giravano tra noi due ipotesi di gloria culinaria, abbinamenti di yogurt e patate lesse, riso profumato a stemperare il salato, tartine per accogliere quell’avanzo di cipolline in agrodolce.

Ripercorrevo la disponibilità di bianchi in cantina senza convincermi e perciò siamo entrati a chiacchierare di menù e eccellenze enologiche a corto raggio, una sessantina di chilometri da Roma, di vino biologico e di vino biodinamico, del tocai portato nel Lazio dagli agricoltori veneti con la bonifica pontina del duce e di vitigni che hanno ormai perso il loro nome ma gli somigliano.

Siamo usciti con una ventina di minuti e una decina di euro spesi bene: in mano una bottiglia di bianco del duemiladieci e tredici gradi e mezzo da rinfrescare in frigorifero prima di cena.




L’aringa è finita spezzettata tra le patate lesse ancora calde e una salsa di yogurt greco e una punta di maionese e due pezzettini a virare a pesce le tartine con le cipolline fatte in agrodolce con l’uva sultanina e i pinoli: il salmone in un letto di riso bianco col profumo del finocchio selvatico e un filo d’olio buono.





Su tutto e sopra a tutto il vino Maroso dell’Azienda I Pàmpini, di Acciarella (Latina).
Più a Sud di Anzio, tra Nettuno e il Circeo, a ben poca distanza dal mare.
A me, che adoro il salato, il salmastro, il torbato dei single malt delle Isole scozzesi mi è splosa una sinfonia nel gusto e nel cervello.
Il nome che danno al vitigno Bellone, nipote non riconosciuto di Tocai, è Cacchione.

Producono con uve biologiche, lavorano bio – biologico e biodinamico -  e straordinariamente bene, pochi solfiti e assenza di schifezze.
Profumo di frutta e retrogusto mandorlato e in bocca il sapore del mare.
Lascio foto della cena e link che sanno parlare meglio di me sul Maroso, sul biologico e sul biodinamico.

Una descrizione di una degustazione del Maroso:

Un articolo sul biologico, il biodinamico, i regolamenti:

L’Azienda:





Loro si chiamano organic%l, stanno a Roma al 305 di viale jonio, organizzano cose belle e vendono solo cose buone. http://www.organicool.org/

9 marzo 2013

Upgrade GTS




C’è un link, tra quelli a destra alla voce ARGOMENTI, che si chiama “i diari della vespa”.
Parla di Vespa, di ricordi, di viaggi, di traffico, di agi e disagi; parte da quando ho acquistato la vespa gts 250 bordeaux nel settembre 2010 raccontando come e perché e prosegue – post dopo post – a raccontare cose.


Un figlio cresciuto e neopatentato che condivide con me la passione per questo straordinario prodotto del nostro Paese, il desiderio di esaudire un suo desiderio, la voglia di far bene e di giocare insieme mi fanno scrivere un'altra pagina di diario della Vespa.

Ho regalato il gioiello rosso 250 a mio figlio.
È – ovviamente – felicissimo.
Per me un “upgrade”: una Vespa gts 300 sport, classe 2010.



Solo a mio figlio avrei ceduto la coccolatissima rossa.
Resta in famiglia.
Lascio parlare le foto.

Ne parleremo ancora.